Asana

Asana è molto più che fare una posizione. In esse entrano in gioco vari elementi:

·     il respiro

·     la solidità della base di appoggio

·     l’arte di calibrare il movimento in relazione a come entriamo e usciamo da una posizione

·     la giusta misura

·     la consapevolezza in relazione al proprio atteggiamento posturale.

Negli asana usiamo il corpo fisico. Dobbiamo avere consapevolezza di come lavorano le catene muscolari, le articolazioni, di come la posizione interagisce sul nostro aspetto emotivo e sul nostro sistema involontario.

Il fine dello Yoga è quello di raggiungere uno stato ottimale nella quotidianità. In che modo? Alimentando la propria forza vitale (Prana); liberando la mente da pensieri ossessivi e disturbanti che comprimono la nostra psiche. La pratica dell’Hatha Yoga crea spazio ed elasticità, sia a livello fisico che mentale.

Affinché gli Asana facciano bene, occorre che siano eseguiti correttamente e nel rispetto delle potenzialità fisiche e psicologiche di ciascun individuo, altrimenti possono diventare molto dannosi. Negli Asana entrano in gioco tutti gli altri elementi dello Yoga: Pranayama (l’arte di gestire il respiro), Dharaná (la concentrazione), Dhyana (la meditazione con seme, intesa come capacità creatrice). Negli Asana teniamo sotto controllo sinergicamente corpo, mente e respiro.

Possiamo parlare di Yoga solo quando siamo noi, con la nostra intenzione, a gestire corpo, mente e respiro, attivando con la volontà le catene muscolari e modificando il risultato secondo ciò che vogliamo attivare. Lo stesso Asana, ad esempio, può darmi un risultato completamente diverso se eseguito in espirazione o in inspirazione. Di conseguenza cambierà anche il rimbalzo pranico. Più saremo presenti nelle nostre azioni, più esse potranno essere nutrienti e vitali.